Il territorio della Tuscia non è solo arte, natura ed enogastonomia! Infatti questa splendida location è stata scelta come set di moltissimi film d’autore ai quali hanno partecipato grandi attori del cinema italiano e non: Alberto Sordi, Totò, Vittorio De Sica, Mickey Rourke, Vittorio Gassman, Roberto Benigni, Massimo Troisi, il trio comico di Aldo, Giovanni e Giacomo, Dario Argento, Nino Manfredi, Ciccio Ingrassia, Roman Polanski, Michelle Pfeiffer, Adriano Celentano e moltissimi altri. Ricordiamo alcuni dei registi che hanno fatto la storia del Cinema come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Dario Argento e molti altri..

Oltre al grande cinema la Tuscia è stata protagonista di una magnifica serie televisiva, il “Maresciallo Rocca” con il grande Gigi Proietti e la simpaticissima e frizzante Veronica Pivetti.

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Regia di Luigi Zampa, il film è uscito nel 1960. Il protagonista si chiama Otello Celletti ed è interpretato da Alberto Sordi, un disoccupato che desidera di lavorare come vigile motociclista. Dopo varie raccomandazioni Otello riesce a coronare il suo sogno ma il risultato sarà disastroso: nella cittadina di Viterbo si crea un grande ingorgo, incontra l’attrice del cinema Sylva Koscina con la macchina in panne e, nonostante la donna non sia munita di patente, bollo e libretto di circolazione la lascia andare. Naturalmente questo fatto è reso noto dalla stessa Sylva che, durante la trasmissione “Il Musichiere” ringrazia e saluta il vigile, chiamandolo per nome e cognome, spiegando così la sua disavventura e la gentilezza dello stesso Otello a chiudere un occhio. Il film è stato girato interamente a Viterbo, La Quercia e Bagnaia.

 

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Regia di Massimo Troisi e Roberto Benigni, il film è uscito nel 1984. I protagonisti sono Saverio, un maestro elementare e Mario, un bidello. Partiti in automobile da Fittrole (FI), si ritrovato per uno scherzo del caso nel 1492. Iniziano così il loro viaggio nel passato, decidono di recarsi a Palos per fermare Cristoforo Colombo e cercare di impedirgli di scoprire le Americhe. Incontrano Leonardo Da Vinci alle prese con l’invenzione delle pale rotanti sull’acqua. Ed è proprio in questo momento che il film viene girato in uno degli ambienti della Tuscia: il Laghetto Pellicone che si trova a Vulci, in provincia di Viterbo.

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Regia di Aldo, Giovanni & Giacomo e Massimo Venier, il film è uscito nel 1997. I protagonisti sono il carismatico trio di Aldo, Giovanni & Giacomo. Dovevano partite per Gallipoli in previsione del matrimonio di Giacomo con la terza figlia del padrone. In questo viaggio devono trasportare una gamba di legno, un’opera d’arte su cui il suocero dei tre vuole speculare. Durante il viaggio incontrano la Missironi e decidono di prendersi un momento di relax e farsi un bel bagno nel laghetto del Pellicone, di nuovo “protagonista” di un film da incassi esorbitanti (infatti Tre uomini e una gamba è arrivato al 4° posto nella classica degli incassi tra il 1197 e 1998).

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Regia di Dario Argento, il film è uscito nel 1996. Parla di una donna, Anna Manni, che è colta da inspiegabili allucinazioni alla vista dei quadri esposti nel museo degli Uffizi a Firenze, sviene ed al risveglio non trova più nè documenti e pistola. Riuscita a tornare in hotel, mentre guarda la riproduzione della Ronda di Rembrandt, Anna, “entra” nel quadro ricordandosi di essere una poliziotta che stava seguendo il caso di uno stupratore ed omicida. Dopo aver subito violenza dallo stesso, per riprendersi dallo choc si reca a Viterbo, la città dei Papi farà da sfondo alle indagini svolte dalla protagonista alla ricerca del maniaco.

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Regia di Richard Donner, il film è uscito nel 1985. In un borgo del Medioevo francese, due innamorati vittime di un potente sortilegio (che di notte tramuta lui da uomo in lupo e lei da donna in falco) possono incontrarsi solo all’alba e al tramonto. Così eternamente divisi ma uniti affrontano, con l’aiuto di un ladruncolo e un frate, l’artefice del sortilegio ovvero “il vescovo”. Alcune zone della Tuscia fanno da sfondo a questa splendida fiaba medioevale, in particolare Canale Monterano e Vulci (ponte e castello dell’Abbadia), inoltre la cattedrale che fa da sfondo alle scene iniziali e finali è stata ricostruita a Cinecittà prendendo a modello la chiesa di San Pietro a Tuscania.

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Regia di Federico Fellini, il film è uscito nel 1953. Il film è ambientato in una piccola cittadina sulla costa romagnola anche se le scene del mare sono state girate ad Ostia e la cittadina dove si svolgono la maggior parte degli avvenimenti è Viterbo. “I Vitelloni” racconta la storia di cinque amici irresponsabili e fannulloni, i quali, nonostante l’età adulta, non hanno ancora cominciato a lavorare e neanche cercano di farlo, passando le giornate tra scherzi, pettegolezzi e divertimenti in un clima di noia. Fellini vuole ricreare un pò l’ambiente di Rimini con la sua gioventù in modo nostalgico, malinconico ma senza dimenticare una buona dose di sarcasmo.

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Regia di Luigi Comencini, la serie è uscita nel 1972. Il titolo originale è “Le avventure di Pinocchio” con Andrea Balestri, Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Ugo D’Alessio, Lionel Stander. Si tratta della serie televisiva che racconta, in sei episodi, le disavventure del nostro Pinocchio. Le puntate sono ambientate, per la maggior parte, tra Farnese ed il borgo delle Saline di Tarquinia.

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Regia di Luciano Ricci e Lorenzo Sabatini, il film è uscito nel 1964. Parla di un gruppo di saltimbanchi invitati dal Conte Drago che richiede un spettacolo nel suo castello. Durante la rappresentazione un membro della compagnia muore misteriosamente . Conseguono altre morti e tutte di natura inspiegabile finchè, gli ospiti superstiti, scoprono le malvagie intenzioni del Conte Drago, responsabile degli omicidi attraverso la somministrazione di un farmaco di sua invenzione che, una volta ingerito, provoca la morte istantanea con un’immediata imbalsamazione. Per un caso sfortunato il conte verrà proprio a contatto con il farmaco così da rimanere pietrificato. Il film è ambientato nel Parco dei Mostri, chiamato anche Bosco Sacro, a Bomarzo e nel suo magnifico Castello Orsini.